L'appello

Alla Sindaca di Roma,

Al Presidente dell’Assemblea Capitolina,

All’Assessora alla Persona, alla Scuola e Comunita’ Solidale del Comune di Roma,

Alla Dirigente Scolastica dell’I.C. "Piersanti Mattarella", ex I.C. "Via Cortina" di Roma

Alla Dirigente Scolastica del CPIA1 di Roma,

Noi sottoscritte/i firmatarie/i proponiamo di rendere omaggio alla memoria della Dirigente Scolastica Simonetta Caravita nei luoghi dove si è spesa professionalmente senza riserve per venticinque anni intitolandole uno dei plessi del CPIA1 di Via Cortina o uno dei plessi dell’I.C. "Piersanti Mattarella", ex I.C. via Cortina, come proposto anche dai Consiglieri dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio, Giovanni Zannola, Orlando Corsetti con la mozione n. 2021/3086 del 24/02/2021.

Molti di noi hanno conosciuto direttamente Simonetta Caravita come docenti, professionisti, collaboratori, genitori, e rappresentanti dell’associazionismo durante i suoi venticinque anni di appassionato ed instancabile lavoro a Casal Bruciato e poi a Casal Bertone. Altri, pur non avendola conosciuta personalmente, ne hanno apprezzato l’impegno per una scuola aperta ed inclusiva che era conosciuta ben oltre i limiti dei quartieri in cui ha operato.

La Preside Caravita ha sempre avuto una chiara e lucida idea di scuola, una scuola inclusiva e sempre aperta a tutti, che ha realizzato attraverso scelte concrete, mostrando lungimiranza e grande capacità organizzativa. Ha lavorato con tutta sé stessa per realizzare una scuola autenticamente democratica, perseguendo l’uguaglianza delle opportunità formative con al centro l’alunno, ogni singolo, di cui conosceva nome e cognome, attraverso la scoperta di bisogni e talenti. Ha creato una scuola viva, palestra di vita, portatrice di valori fondanti per la costruzione di cittadini onesti ed impegnati, perché la dignità di ognuno non sia mai offesa e sempre difesa; una scuola “sempre aperta” come luogo privilegiato nel quale si può apprendere e sperimentare la convivenza democratica, la cittadinanza attiva e la partecipazione.

Ha combattuto per la qualità dell’istruzione e per la diffusione di quest’ultima a tutti, senza alcuna distinzione culturale, etnica, sociale ed individuale. Ha saputo costruire patti educativi di comunità, basati sulla co-progettazione e corresponsabilità dell’azione, realizzata su un territorio tanto complesso come quello di Casal Bruciato e che ha avuto come obiettivo ultimo il benessere e la crescita di bambini e ragazzi da un punto di vista educativo, formativo e di costruzione del loro futuro. Ha preso in carica le famiglie disagiate e multi- problematiche di molti suoi alunni con il supporto di quei servizi del territorio capaci di rispondere ai loro bisogni.

Ha potenziato la didattica laboratoriale e cooperativa per sviluppare competenze metacognitive; ha attivato percorsi didattici personalizzati nei confronti delle diversità; ha attuato misure di contrasto adeguate per arginare la dispersione scolastica.

Ha costruito una comunità di apprendimento, di pratiche, di dialogo, di ascolto, in cui l’innovazione era al centro della ricerca-azione e le diversità ricchezza e mai ostacolo. Ha valorizzato la didattica inclusiva, come modo di insegnare equo e responsabile, coinvolgendo tutti i docenti e tutti gli alunni. Ha sempre stimolato un clima scolastico che permettesse a tutti, adulti e ragazzi, di sentirsi accettati, capiti, valorizzati, sviluppando il senso di appartenenza, di interdipendenza positiva e di forza.

Convinta che il territorio è contesto e, insieme, risorsa, Simonetta Caravita ha sempre intrecciato relazioni con Associazioni culturali, sociali e sportive per la promozione e valorizzazione di iniziative e progetti formativi e culturali, aperti anche alle famiglie, condividendone percorsi e finalità.

Simonetta Caravita è stata anche fortemente impegnata per l’istruzione degli adulti italiani e stranieri, prima nei CTP e successivamente nei CPIA. Ha sperimentato per quindici anni percorsi di “scuola di seconda occasione” per coloro i quali erano rimasti fuori, ma sempre in un continuo dialogo e scambio con i percorsi ordinari per lavorare sulle possibili prevenzioni del disagio e dell’abbandono.

I docenti tra noi le sono debitori e grati per aver rafforzato la nostra professionalità e averci conquistato con la sua carica passionale per la scuola, la formazione e l’educazione dei giovani.

Quelli di noi che hanno conosciuto Simonetta Caravita come genitori di figli gravemente disabili non dimenticheranno mai l’accoglienza ricevuta dalla Preside e la sua ferma volontà di aiutare in ogni modo le nostre famiglie in momenti di particolare difficoltà, attuando ogni iniziativa utile all’inserimento dei ragazzi in una scuola che è stata un modello di accoglienza e integrazione, valori che vivranno sempre nelle persone che li hanno sperimentati e che noi non dimenticheremo.

La sua tenacia, il suo impegno e la sua umanità, la capacità di integrare e valorizzare in un processo condiviso gli insegnanti e tutto il personale, la certezza che una comunità si salva nella sua complessa varietà e non a pezzi, che una società è civile nella misura in cui si occupa per prima cosa degli ultimi e li mette al centro di un progetto educativo, non saranno mai dimenticati. Ed è grazie al coraggio delle sue scelte di impostazione, di stile e al clima di lavoro da lei creato nella scuola che, intorno ai nostri figli, come assoluta novità, è stato costruito un percorso che, invece di “tollerarli” o di tenerli occupati, ne ha voluto ricercare e cogliere le peculiarità, le aree emergenti, ha saputo vedere una profonda ricchezza, immaginare un progetto di vita laddove molti ancora continuano a vedere unicamente i limiti segnati dalla disabilità.

L’idea di Simonetta Caravita di una scuola sempre più aperta alle esigenze e ai bisogni dei più deboli, nella convinzione che la condivisione delle “diversità” rappresenta per i ragazzi in formazione una grande ricchezza per la loro vita, è divenuta un punto di riferimento capace di salvare le vite di tanti e di ridare luce e speranza a famiglie altrimenti abbandonate.

Simonetta Caravita ha coinvolto tutti – docenti, collaboratori, genitori e alunni - in un’avventura meravigliosa permettendo di sperimentare una “Scuola grande come il mondo!”.

Porteremo sempre nel nostro bagaglio di esperienze la frase divenuta per noi un motto

“Ognuno con il proprio passo. Cresciamo insieme con la scuola”

In un momento così complesso come quello che il Paese sta vivendo, l’esempio di una Scuola di Tutti e per Tutti, può e deve rappresentare uno spunto importante per riflettere su un modello di scuola che funziona e di cui si ha bisogno, viva, vera, di grande respiro, un modello di scuola POSSIBILE e del POSSIBILE, una scuola che accoglie, accompagna, orienta alla vita.

Riteniamo importante che le istituzioni rendano omaggio alla memoria di una donna che è stata un esempio straordinario di funzionario dello Stato e che ha interpretato il suo ruolo di dirigente scolastico come quello di un servitore dei cittadini, avendo sempre, in un contesto sociale tra i più difficili di Roma, lo sguardo rivolto ai più deboli, ai ragazzi ai margini e ai disabili.

Confidando nell’accoglimento dell’istanza, si inviano distinti saluti.